Una delle particolarità del Festival di arti urbane, in programma a Gemona del Friuli
nei giorni 1, 2 e 3 giugno, è la presenza costante di un tema, un filo conduttore sul
quale, tra l’altro, l’Associazione Culturale Bravi Ragazzi è sempre stata particolarmente
sensibile e operativa.
Riutilizzare oggetti che con piccole modifiche o assemblaggi insoliti ottengono nuova
vita e nuova utilità, pareti dipinte con graffiti che poi vengono ricoperti da altre opere, il
ciclo delle cose e della vita stessa (nascita-morte), fino alla possibilità concreta di creare
e ricreare a ciclo continuo cose, forme d’arte, idee e concetti nuovi partendo da elementi
preesistenti: questi sono solo alcuni esempi delle infinite declinazioni della tematica del
riciclo, sulla quale saranno impegnati “writers” da tutta Europa.
Molti degli oggetti che acquistiamo - spesso per merito di bravi pubblicitari, riusciti
nell’intento di creare in noi il “bisogno del bisogno” – sono fatti per essere usati, consumati
e poi eliminati, con cicli di vita sempre più brevi. Ci sono però persone che individuano
nelle cose di cui ci sbarazziamo a ciclo continuo, materie prime utili per creare e
ricreare ormai quasi qualsiasi altra cosa.
Uno degli esempi più calzanti è decisamente quello dell’acqua in bottiglia. In Italia,
nel 2007, ne sono stati consumati ben 12,4 miliardi di litri, facendo risultare il nostro
Paese primo nella classica europea, e terzo nel mondo, per consumo di acque in bottiglia
(fonte swssup.it). Tutto questo, avviene in un Paese in cui l’acqua di rubinetto non solo è
ancora buona e potabile, ma è anche tenuta costantemente sotto controllo.
Qualcuno di noi si è mai chiesto, dunque, che ne fanno le tante bottiglie vuote
generate dal consumo di acqua minerale? E se diventassero vernice ecologica?
Ne sa qualcosa la Sherwin-Williams, vincitrice del Premio all’innovazione 2011
della Environmental Protection Agency (EPA) statunitense, per aver ideato un nuovo
processo per ottenere l’ecotintura ecologica (Water-Based Acrilic Alkyd Technology). La
vernice in questione è ottenuta utilizzando olio di soia e bottiglie di plastica in PET riciclate,
che sostituiscono il lubrificante impiegato nelle vernici. In questo modo è possibile
diminuire del 60% i composti organici volatili utilizzati e quindi ridurrel’inquinamento, per
l’ambiente e per l’uomo.
Ecco dunque una semplice dimostrazione di come l’ingegno umano sia capace di dare
nuove forme alle cose, in un processo - ipoteticamente – infinito. In questo intento,
saranno impegnati i writers coinvolti in Elementi Sotterranei 2012, riutilizzando a
ciclo continuo la propria creatività.
di Ass. Bravi Ragazzi